Film in tv oggi: Dunkirk di Christopher Nolan su Rete 4

2022-10-22 19:12:02 By : Mr. Tracy huang

Rete 4 stasera propone “Dunkirk”, film di guerra del 2017 di Christopher Nolan con Tom Hardy, Kenneth Branagh, Harry Styles, Cillian Murphy e Mark Rylance.

Rete 4 stasera propone Dunkirk, l’acclamato kolossal a sfondo bellico del regista Christopher Nolan (“Interstellar”, “Inception”, la trilogia de “Il cavaliere oscuro”).  Nolan porta sullo schermo la cronaca di una battaglia epica che inizia con centinaia di migliaia di truppe britanniche ed alleate circondate dalle forze nemiche e intrappolate su una spiaggia con le spalle rivolte verso il mare. A bordo di questa monumentale avventura un cast stellare che include Tom Hardy, Kenneth Branagh Harry Styles, Cillian Murphy e Mark Rylance.

“Dunkirk” è la cronaca di una battaglia epica che inizia con centinaia di migliaia di truppe britanniche ed alleate circondate dalle forze nemiche. Intrappolate sulla spiaggia con le spalle rivolte verso il mare, si trovano ad affrontare una situazione impossibile mentre il nemico si stringe intorno a loro. La storia si sviluppa tra terra, mare ed aria. Gli Spitfire della RAF si sfidano col nemico in cielo aperto sopra la Manica in difesa degli uomini intrappolati a terra. Nel frattempo, centinaia di piccole imbarcazioni capitanate da militari e civili tentano un disperato salvataggio, mettendo a rischio le proprie vite in una corsa contro il tempo per salvare anche solo una piccola parte del proprio esercito.

Fionn Whitehead: Tommy Tom Glynn-Carney: Peter Jack Lowden: Collins Harry Styles: Alex Aneurin Barnard: Gibson James D’Arcy: Colonnello Winnant Barry Keoghan: George Mills Kenneth Branagh: Comandante Bolton Cillian Murphy: soldato sotto shock Mark Rylance: Mr. Dawson Tom Hardy: Farrier Billy Howle: agente Petty

Manuel Meli: Tommy Mirko Cannella: Peter Andrea Mete: Collins Alessandro Campaiola: Alex Giorgio Borghetti: Colonnello Winnant Alex Polidori: George Mills Antonio Sanna: Comandante Bolton Simone D’Andrea: soldato sotto shock Toni Garrani: Mr. Dawson Marco Vivio: Farrier Massimo De Ambrosis: Fortis Leader

Christopher Nolan ha scortato il proprio pubblico dalle strade di Gotham City al mondo infinito dei sogni, fino ai luoghi più lontani nello spazio. Ora, per la prima volta, questo eclettico regista/sceneggiatore/produttore ha deciso di raccontare una storia vera, una storia che gli sta a cuore da sempre: il miracolo di Dunkirk. “Dunkirk” è la storia di una evacuazione che – sebbene svoltasi nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale – ebbe un impatto diretto sull’esito della guerra stessa. Piuttosto che girare un film di guerra, l’obiettivo di Nolan è stato raccontare questo momento storico in un film che coinvolgesse il proprio pubblico, avvolgendolo completamente: un epico thriller d’azione pieno di ritmo dove la posta in gioco non potrebbe essere più alta. Come afferma lui stesso, “Quanto è accaduto a Dunkirk è una delle storie più importanti dell’umanità, l’estrema corsa contro il tempo e la morte. Era una situazione straordinariamente ricca di suspense, questa è l’unica certezza. La nostra idea era di catapultare il pubblico in questa suspense con assoluto rispetto per la storia e con forte intensità ma naturalmente anche con l’idea di intrattenimento”.

A detta di Emma Thomas, storica socia produttrice di Nolan, “‘Dunkirk’ è un enorme film-spettacolo ma è anche una storia profondamente umana e, per questo motivo, è universale. Chris ha voluto coinvolgere il pubblico nella storia perché vivesse le stesse vicende ed emozioni dei personaggi – che fossero i soldati sulla spiaggia, i piloti in cielo o i civili sulle imbarcazioni”. L’incredibile storia che ha ispirato il film è la stessa che ha affascinato Nolan per molti anni: “È da tanto tempo che volevo raccontarlo. Come la maggior parte degli inglesi, sono cresciuto studiando la storia e la leggenda dell’evacuazione di Dunkirk che è una vittoria nata dalla morsa della sconfitta. È una fetta importante della nostra cultura. Ci appartiene: è nel nostro sangue”. La storia inizia a fine maggio 1940, quando il Corpo di Spedizione Britannico insieme alle truppe francesi, belghe e canadesi indietreggia fino alla spiaggia di Dunkirk. Sebbene solo a 26 miglia di distanza da casa, non c’è modo di raggiungere l’altra sponda. A causa della secca nel mare lunga ben 7 metri, l’attracco per le navi inglese è proibitivo e quindi è impossibile raggiungere la riva opposta per salvare i propri soldati. Eppure c’è ancora speranza. Viene inviato un richiamo di aiuto ai civili oltre la Manica che possiedono piccole imbarcazioni perché vengano in soccorso. Ed è così che una flotta di “barche e piccole imbarcazione” private salpa dal sud della costa inglese per raggiungere la Francia e riportare gli uomini a casa – azione che assunse il nome in codice di Operazione Dynamo.

Il consulente storico per il film, Joshua Levine, autore del libro “Forgotten Voices of Dunkirk”, sottolinea come l’evacuazione del 1940 fu ben più di una fetta di storia inglese. “Fu un evento basilare, che ancora oggi ha una valenza internazionale mondiale. Tutto ciò che oggi si celebra della Seconda Guerra Mondiale – in Gran Bretagna, gli Stati Uniti e in tutto il mondo – non ci sarebbe senza l’evacuazione di Dunkirk. Fu un evento di portata incredibilmente rilevante. Se l’esercito inglese fosse stato sterminato o reso prigioniero, la Gran Bretagna avrebbe dovuto arrendersi, e forse oggi vivremmo in un mondo molto diverso. Per me, Dunkirk significa la salvaguardia della libertà. Con la partenza delle imbarcazioni, al mondo viene concessa un’ultima possibilità”. Kenneth Branagh, nel ruolo del comandante della Marina Britannica, è d’accordo: “La vita di tutti avrebbe preso un’altra direzione se quel difficilissimo momento di grande coraggio, valore e pazienza non fosse stato affrontato a testa alta da chi ci ha creduto profondamente, proteggendo il futuro di tutti noi. Non si deve mai sottovalutare il ruolo importante dell’evacuazione di Dunkirk nella nostra storia militare, sociale, politica ed emotiva. Di solito, si considera un’evacuazione qualcosa di poco eroico ma in questo caso assunse un ruolo incredibilmente eroico per lo spirito umano”. Non per niente, il salvataggio dell’esercito inglese contro ogni previsione, ha dato vita ad un’espressione che ormai fa parte del lessico culturale britannico, “lo spirito (leggi, la forza, ndt) di Dunkirk”. Come definito da Thomas, “Lo spirito di Dunkirk si riferisce a qualcosa di cui gli inglesi sono orgogliosi: è una sorta di impavido coraggio e determinazione contro qualunque avversità”.

Mark Rylance, nel ruolo del capitano di una delle imbarcazioni, è d’accordo, “Il detto lo spirito di Dunkirk ha un significato profondo per gli inglesi. Eravamo svantaggiati su quella spiaggia ma siamo stati capaci di risollevarci e sfuggire l’ineluttabile, oltre al nemico. Lo spirito di Dunkirk è profondamente intrinseco a quella perseveranza e a quella forza e sottintende anche un profondo altruismo”. Come dice il giovane Fionn Whitehead al suo debutto cinematografico nei panni di uno dei giovani soldati intrappolati sulla spiaggia, “Lo spirito di Dunkirk mi riporta ad un senso di solidarietà e di comunità – la forza dell’unione indispensabile per aiutare chi è in difficoltà”. È stato proprio su una piccola barca a vela – simile a quella che formava la flotta dell’epoca – che Nolan e Thomas hanno visitato Dunkirk per la prima volta a metà anni ’90. Il viaggio avrebbe dato loro la possibilità di capire di persona quell’evento storico di cui fino ad allora avevano soltanto letto. Ostacolati dal mare in tempesta e dal cattivo tempo, il viaggio attraverso la Manica durò ben 19 ore.

“Fu una traversata molto difficile”, ricorda Nolan. “Pur non avendo alcuna minaccia di bombe sulla testa. Quello che mi colpiva era quanto la storia fosse straordinaria – l’idea di civili che prendono le proprie imbarcazioni e partono per una zona di guerra: vedono fumo ed fuoco a distanza di miglia e decidono di partire. E questo ci dice quanto fosse straordinario il loro senso della collettività”. A detta di Nolan, “Mentre cercavo la chiave di lettura del film, ben presto ho pensato di raccontarla descrivendo gli eventi a partire dalla terra, dal mare e dal cielo, ossia dal punto di vista di chi era intrappolato sulla spiaggia, di chi stava arrivando a soccorrere i soldati via mare e dei piloti che cercavano di proteggere tutti dall’alto. Immediatamente mi sono trovato davanti al problema di usare diverse misure di tempo per ogni parte della storia, perché gli uomini sulla spiaggia restano intrappolati per una settimana circa, mentre le imbarcazioni attraversano la Manica in una giorno e gli Spitfire risolvono la faccenda in un’ora. Ognuna di queste linee narrative – una settimana sulla terraferma, un giorno in mare ed un’ora in aria – aveva caratteristiche temporali diverse, così per intrecciarle nel montaggio avrei dovuto raccontarle con molta attenzione. Intrecciarle significava raccontarle in modo decisamente soggettivo, in modo di condividere il viaggio di ognuno dei personaggi, allo stesso tempo suggerendo ulteriori storie e sotto-trame. In un evento ed in un film di questa portata, è impossibile avere una lettura completa dell’esperienza individuale di ogni personaggio”.

Facendo ricerca per la sceneggiatura, Nolan ha letto molti libri e ascoltato molte testimonianze. Si consultava continuamente con Levine che, a detta sua, “ha capito subito il difficile equilibrio tra intrattenimento e accuratezza storica che avremmo dovuto mescolare. Ha persino organizzato alcuni incontri tra noi ed il gruppo di veterani sopravvissuti all’Operazione Dynamo. È stato un enorme onore incontrare queste persone e sentir raccontare le loro esperienze per scoprire cosa significava Dunkirk per loro”. “In tutto ciò,” osserva la Thomas, “Chris aveva chiaro che non voleva far parlare questi eroi, né modificare le loro storie per ragioni di tempo o per ottenere qualche effetto a livello narrativo e così ha deciso che il modo migliore per raccontare la storia era usare personaggi di finzione ispirati ai fatti reali che aveva scoperto durante la sua ricerca”. Vedere l’evento dal punto di vista di pochi individui era quanto ha più colpito Kenneth Branagh mentre leggeva la sceneggiatura: “Chris è riuscito a intrecciare una storia in modo decisamente umano, mescolando storie individuali con la dimensione epica del racconto. Per me è davvero geniale, un vero maestro del cinema”. Aggiunge Rylance, “Non credo nessuno avrebbe potuto raccontare questa storia in modo più fedele ed essenziale o in una maniera più emozionante ed elettrizzante. Credo sia un’esperienza filmica straordinaria”.  Tom Hardy, al suo terzo film con Nolan, è d’accordo. “Ad ogni film, Chris riesce ad alzare la posta in gioco. È un vero professionista che non lascia nulla al caso e non perde occasione per trasformare i dettagli in racconto. È sempre in controllo della situazione ma non è inflessibile ed è proprio questo a rendere un artista davvero autorevole. È generoso, sensibile,  divertente e incredibilmente intelligente e mi fido di lui – se dice che realizzerà qualcosa, lo fa”.

Per realizzare la triplice prospettiva scelta per il film, compresa la distorsione del tempo, Nolan ha lavorato a stretto contatto con la squadra creativa, compreso il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, il capo scenografo Nathan Crowley, la costumista Jeffrey Kurland, il montatore Lee Smith, il coordinatore degli effetti speciali Scott Fisher ed il coordinatore degli effetti visivi Andrew Jackson. Lo scopo principale di Nolan era riuscire a mettere il pubblico direttamente sulla spiaggia o sulle imbarcazioni che attraversavano la Manica oppure nella cabina di pilotaggio degli Spitfire. Nolan è stato il primo regista ad usare MdP IMAX in un film come “Il cavaliere oscuro” ed ha usato l’IMAX per tutti i suoi film successivi ma per “Dunkirk” ha deciso di allargare l’uso del formato panoramico, girando l’intero film alternando IMAX e 65 mm, una cosa che, sostiene, “non ho mai fatto prima. Ma ‘Dunkirk’ è una storia epica e richiedeva una tela enorme. La ragione per cui abbiamo girato in IMAX è perché la qualità coinvolgente dell’immagine non ha eguali. Quando ci si siede al cinema, lo schermo sparisce e si ha una vera e propria esperienza sensoriale fisica in quanto offre panoramiche incredibili ed azioni a larga scala. Negli anni, però, abbiamo scoperto che se si usa anche per situazioni intime, crea un’immediatezza decisamente coinvolgente. E così la nostra sensazione era che se fossimo riusciti a trovare un modo nuovo per usarlo, il risultato ci avrebbe soddisfatto ben oltre le aspettative”.

Un’altra caratteristica dei film di Nolan è la sua scelta di catturare l’azione in diretta, evitando il più possibile gli effetti digitali e di computer grafica. “Per me è sempre molto importante cercare di lavorare con cose e persone reali”, afferma. “L’effetto finale è molto viscerale e coinvolgente e trascina il pubblico nella storia”. E questo vale anche per il cast. Come afferma Cillian Murphy, alla sua quinta collaborazione con il regista, “Posso parlare solo per me ma credo che il resto dl cast confermerebbe le mie parole: quando si gira in ambienti reali, dove le cose accadono per davvero, è più facile offrire un ritratto leale ed onesto dei propri personaggi”. A riprova di quanto sopra, va detto che sia il cast tecnico che artistico erano onorati di poter girare una parte del film sulla spiaggia dove si è realmente svolto quel salvataggio miracoloso. Ci sono state diverse sfide logistiche, compreso il tempo inclemente, il mare mosso e la costruzione del molo di Dunkirk: un pontile in legno, stretto e lungo più un chilometro, che si inoltra nelle acque gelide della Manica. A detta della Thomas, è stata la migliore scelta possibile: “La spiaggia di Dunkirk è unica. Abbiamo considerato altre opzioni ma ben presto era chiaro che sarebbe stato difficile ricreare l’atmosfera che ci serviva altrove. Ci siamo sentiti tutti molto fortunati a girare nella location dove l’evento è effettivamente accaduto”.

1. The Mole – Hans Zimmer (Sir Edward Elgar) 2. We Need Our Army Back – Hans Zimmer 3. Shivering Soldier – Hans Zimmer 4. Supermarine – Hans Zimmer 5. The Tide – Hans Zimmer (Sir Edward Elgar) 6. Regimental Brothers – Hans Zimmer, Lorne Balfe (Sir Edward Elgar) 7. Impulse – Hans Zimmer 8. Home – Hans Zimmer, Benjamin Wallfisch (Sir Edward Elgar) 9. The Oil – Hans Zimmer 10. Variation 15 (Dunkirk) – Benjamin Wallfisch, Hans Zimmer (Sir Edward Elgar) 11. End Titles (Dunkirk) – Hans Zimmer, Lorne Balfe, Benjamin Wallfisch (Sir Edward Elgar)

La colonna sonora di “Dunkirk” è disponibile su Amazon.

Se vuoi aggiornamenti su Film in tv inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Cineblog è un supplemento di Blogo. Blogo è una testata giornalistica registrata. Registrazione ROC n. 22649

© Cineblog 2011-2022 | T-Mediahouse P. IVA 06933670967 | 2.71.4