La curiosità a volte è la migliore formula per il successo.È qualcosa che dimostra la storia di Alejandro Gil, imprenditore dietro l'azienda Portachiavi 3D.Più di cinque anni fa, in visita a FIDMA, notò una stampante 3D e decise di acquistarla.“Li conoscevo già, ma qui hanno catturato la mia attenzione e alla fine me la sono cavata.All'inizio non sapevo cosa farne, quindi ho stampato un portachiavi che ho regalato a mia sorella.Ad una sua amica piacque e me ne chiese uno.Poi è arrivata un'altra richiesta, e un'altra, e un'altra… ed eccoci qui”, dice Gil.Fin dai suoi esordi, oltre al nome (portachiavi significa portachiavi in ​​italiano), conservano il desiderio.Oggi Portachiavi 3D ha clienti in 32 paesi nei cinque continenti.Una delle sue principali linee di attività si basa sulla riparazione di qualsiasi tipo di parte per quasi ogni tipo di azienda: "Utilizziamo il reverse engineering con scanner 3D, ci guadagniamo da vivere e sistemiamo le cose, molte volte segrete", confessa Alejandro.Inoltre, sono in grado di realizzare ricostruzioni belle come quelle della Chiesa di San Pedro o Las Letronas.Tra i suoi progetti futuri, sempre, continuano a crescere."Gli investimenti sono molto più alti ora", afferma Gil, che ha ancora il suo lavoro come operatore di tornio.In questi giorni sono alla FIDMA, dove tutto ha avuto inizio, anche se questa volta partecipano come espositori con l'aiuto di Gijón Impulsa.In questi giorni ci dà una mano anche Ángela García, la madre di Alejandro.“Ci aiutano molto.Questo è il nostro ultimo anno con loro, dato che hanno 5 anni, e i loro consigli sono sempre stati squisiti, soprattutto alle fiere.Ed è che essere qui ci aiuta molto, ci permette di far conoscere la stampa 3D al grande pubblico”.© 2022 miGijón - il tuo diario digitale gratuito di People Communication.© 2022 miGijón - il tuo diario digitale gratuito di People Communication.